Se c’è una meta che negli ultimi anni sta salendo rapidamente nei desideri dei viaggiatori più curiosi, è sicuramente il Montenegro. Piccolo, selvaggio, ancora poco turistico (ma in crescita veloce!), è un concentrato di natura, cultura e panorami che vi lasceranno senza fiato. In questo articolo vi raccontiamo un itinerario incredibile, con un compagno di viaggio che ha fatto davvero la differenza: la esim di Airalo!

Sempre connessi con Airalo: la svolta dei viaggi smart
Appena atterrati a Podgorica, la prima cosa che abbiamo fatto è stata attivare la eSIM di Airalo. Bastano pochi clic sull’app e in meno di due minuti si ha internet attivo sul proprio smartphone, senza bisogno di cambiare SIM fisica o andare a caccia di Wi-Fi. Il Montenegro, come tanti Paesi extra UE, non rientra nei piani di roaming gratuito degli operatori italiani: questo significa che navigare con la propria SIM può costare carissimo.
Noi abbiamo optato per il pacchetto da 35€ per 10 giorni di internet illimitato: un pacchetto ottimo che ci ha garantito ampia flessibilità; lo potete anche condividere con gli amici tramite hotspot!

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Muoversi in Montenegro senza auto, purtroppo, è quasi impossibile. I mezzi pubblici sono pochi, poco frequenti e spesso non coprono le destinazioni più interessanti.

Dimenticatevi treni panoramici e autobus puntuali: qui le distanze si coprono meglio con un’auto, anche solo per il gusto di fermarsi a scattare una foto lungo i tornanti o per visitare un borgo che non compare su Google Maps. Senza auto ci si perde metà del fascino di questa terra. E noi, fidatevi, non volevamo perderci nulla!
Se cercate una destinazione da vedere solo coi mezzi pubblici vi rimandiamo al nostro itinerario car free in Puglia 😉
Kotor e le Bocche di Cattaro
Dalla capitale abbiamo guidato fino a Kotor, incastonata tra le montagne e il mare. Il centro storico, con i suoi vicoli medievali, è patrimonio UNESCO e sembra uscito da un set cinematografico.

Abbiamo iniziato la giornata immergendoci nella storia millenaria di Kotor, visitando al mattino la sua icona più celebre: la Cattedrale di San Trifone (ingresso 4€). Eretta nel 1166 sopra i resti di una precedente chiesa del IX secolo, è uno dei più antichi e importanti edifici religiosi della costa adriatica. La cattedrale fu costruita per custodire le reliquie di San Trifone, martire cristiano del III secolo e patrono della città, arrivate a Kotor da Costantinopoli nel lontano 809.

All’interno ci ha colpito la struttura a due torri, la ricca collezione di arte sacra e la cripta silenziosa, mentre la facciata, ricostruita in parte dopo il devastante terremoto del 1667, mescola sapientemente lo stile romanico originale con influenze gotiche e barocche.

Dopo la visita, ci siamo persi tra i vicoli del centro storico, ancora protetto dalle possenti mura veneziane. Passeggiare tra queste pietre è come camminare attraverso i secoli: ogni portale in pietra, ogni piazza, ogni finestra gotica racconta l’eredità di oltre quattro secoli di dominazione della Serenissima. I leoni di San Marco, incisi qua e là come segni silenziosi della potenza veneziana, sembrano ancora sorvegliare la città.

Nel pomeriggio abbiamo prenotato tramite GetYourGuide un tour in barca verso Perast e le due isole nella baia: Gospa od Škrpjela (l’unica visitabile, con una chiesa-museo meravigliosa che costa 3€) e San Giorgio, accessibile solo esternamente.

Lovćen, la R-1 e la vecchia capitale
La mattina dopo abbiamo affrontato una delle strade più iconiche del Montenegro: la strada regionale R-1, conosciuta anche come Kotor Serpentine Road. Costruita tra il 1879 e il 1881, è la più antica strada carrozzabile del paese, realizzata dopo il riconoscimento dell’indipendenza al Congresso di Berlino.

Il tratto più famoso è quello che sale da Kotor al passo di Krstac, con ben 25 tornanti numerati che serpeggiano lungo le pendici del monte Lovćen. Ogni curva regala scorci da cartolina sulla baia, ed è impossibile non fermarsi!

Alla fine della salita si arriva al Parco Nazionale di Lovćen (3€). Da lì, un sentiero panoramico porta al Mausoleo di Njegoš (8€, 4€ studenti): situato a 1657 metri, offre una vista incredibile su tutta la baia di Kotor, Tivat e il mar Adriatico.

Nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto Cetinje, l’antica capitale del Montenegro, che tra la fine del XV secolo e l’inizio del XX fu il centro politico e culturale del paese. Fondata nel 1482 da Ivan Crnojević, divenne sede del potere del principato montenegrino e successivamente del regno, distinguendosi per la presenza di istituzioni religiose, accademie, tipografie e ambasciate europee.

Passeggiando per il centro si respira un’atmosfera elegante, quasi ottocentesca, con edifici bassi in stile austro-ungarico, piazze silenziose e l’imponente Monastero di Cetinje, che ancora oggi ospita il metropolita della Chiesa ortodossa del Montenegro.

Dopo la visita ci siamo rimessi in marcia verso uno dei luoghi più iconici del paese: il Monastero di Ostrog, costruito nel XVII secolo su una parete rocciosa del monte Ostroška Greda, tra Nikšić e Podgorica. L’effetto visivo è impressionante: il complesso bianco sembra letteralmente scolpito nella roccia. Il monastero fu fondato da Basilio di Ostrog, oggi santo patrono del paese, e da allora è divenuto una meta di pellegrinaggio per fedeli ortodossi e non solo.

Anche per chi non ha motivazioni religiose, la visita è significativa per il valore storico e architettonico del luogo: due chiese rupestri, una biblioteca, affreschi ben conservati del XVII secolo e una vista mozzafiato sulla valle sottostante. Un sito unico nel suo genere, che racconta la capacità del popolo montenegrino di resistere e proteggere la propria identità culturale e spirituale anche nei luoghi più impervi.

La sera abbiamo deciso di fermarci a dormire a Virpazar, un minuscolo paesino sul lago.
Lago di Scutari e Petrovac
La mattina seguente, partendo direttamente da Virpazar, abbiamo partecipato a una gita in barca sul Lago di Scutari, il più grande dei Balcani. Situato al confine tra Montenegro e Albania, il lago è protetto come parco nazionale dal 1983 e rappresenta una delle aree più importanti d’Europa per la nidificazione degli uccelli acquatici.

L’escursione permette di osservare numerose specie, visitare piccole isole con ruderi medievali e attraversare canali naturali circondati da vegetazione fitta. Per evitare improvvisazioni e costi non trasparenti, consigliamo di prenotare tramite GetYourGuide, dove si trovano tour organizzati a prezzi fissi e con guide locali certificate.

Nel primo pomeriggio abbiamo proseguito verso Stari Bar, l’antico nucleo urbano della città di Bar, abbandonato dopo un terremoto nel 1979. Il sito conserva resti di mura difensive, chiese bizantine, moschee ottomane e un acquedotto del periodo turco ancora in piedi.

L’ingresso è a pagamento ma ne vale la pena, soprattutto per chi è interessato alla storia delle dominazioni che si sono succedute lungo la costa adriatica montenegrina.

Successivamente abbiamo raggiunto Petrovac, località balneare ordinata e meno caotica rispetto ad altre mete sulla riviera. Da qui parte un sentiero costiero facilmente percorribile che attraversa vecchi tunnel ferroviari dismessi e offre viste panoramiche sul mare. Il percorso è ben segnalato e adatto anche a chi non è particolarmente allenato. Ottima soluzione per concludere la giornata con una passeggiata tranquilla lungo la costa.

Budva e la spiaggia segreta
Il giorno successivo ci siamo diretti verso Budva, una delle località più conosciute del Montenegro, particolarmente frequentata durante l’estate. La città ha un centro storico ben conservato, circondato da mura veneziane risalenti al XV secolo, con vicoli stretti, piccole piazze, chiese in pietra e numerosi ristoranti e caffè. Nonostante il forte sviluppo turistico e la presenza di grandi resort nei dintorni, la città vecchia mantiene un’identità storica riconoscibile e merita sicuramente una visita.

Dal centro, parte un sentiero pedonale che segue la costa e conduce in circa 10-15 minuti alla spiaggia di Mogren. Il percorso, facilmente accessibile, passa accanto alla statua della ballerina, uno dei simboli iconici della città, situata su uno scoglio lungo il cammino. La spiaggia, divisa in due insenature collegate da un breve tunnel nella roccia, ha fondale sabbioso misto a ciottoli ed è ben attrezzata.

I lettini e gli ombrelloni costano circa 30€ a coppia per l’intera giornata. In alta stagione è consigliabile arrivare presto, poiché la zona si riempie rapidamente.
Sveti Stefan, una cartolina vivente
L’ultima tappa del viaggio è stata Sveti Stefan, uno dei luoghi più fotografati del Montenegro. La penisola, collegata alla terraferma da un sottile istmo di sabbia, ospita oggi un resort di lusso privato, accessibile solo agli ospiti dell’hotel. Tuttavia, è possibile fermarsi nella spiaggia pubblica adiacente, situata sul lato nord dell’istmo.

La spiaggia è formata da ciottoli chiari, l’acqua è particolarmente limpida e l’intero tratto offre una buona vista sull’isola. La spiaggia è segnalata in diverse classifiche internazionali, tra cui la celebre “The World’s 50 Best Beaches”, che la include tra le 50 migliori d’Europa.

L’accesso è gratuito ma i servizi — come lettini e ombrelloni — sono a pagamento. Il parcheggio costa circa 4€ all’ora e si riempie rapidamente, specialmente nei mesi estivi: conviene arrivare la mattina presto per evitare attese o deviazioni.
Dove dormire
Durante il viaggio abbiamo cambiato quattro alloggi diversi, adattandoci alle tappe e agli spostamenti giornalieri. In Montenegro il costo medio per una sistemazione è piuttosto basso rispetto ad altre destinazioni europee e la scelta è ampia: si trovano facilmente appartamenti, guesthouse e piccoli hotel puliti e funzionali anche a meno di 40€ a notte per due persone.

In alta stagione conviene prenotare in anticipo, soprattutto nelle località costiere come Budva o Sveti Stefan. Per orientarsi rapidamente, vi consigliamo di prenotare su eDreams, dove è possibile filtrare per posizione, prezzo e servizi disponibili con prezzi davvero molto convenienti rispetto a molti altri motori di ricerca.
In conclusione…
Il Montenegro ci ha lasciato un senso di libertà raro. Montagne selvagge che si tuffano nel mare, strade panoramiche, monasteri che sembrano sospesi nel tempo. Un viaggio on the road che vi consigliamo con il cuore, ma da fare il prima possibile, prima che diventi troppo affollato.

Prima di partire, un ultimo consiglio utile: se volete viaggiare senza stress, avere una connessione internet funzionante fin da subito fa davvero la differenza. In Montenegro ci siamo trovati benissimo con Airalo, che ci ha permesso di attivare una eSIM in pochi minuti direttamente dal telefono, senza bisogno di cercare un punto vendita o preoccuparci di costi di roaming. Ricordatevi, con il codice ULTIMAOFFERTA10 potete ottenere anche il 10% di sconto su qualsiasi piano dati!