Una delle cose più comode del viaggiare in Belgio? I collegamenti! Soprattutto con i tantissimi voli low cost in partenza da tutta Italia, che rendono questa meta davvero perfetta anche per chi ha solo pochi giorni a disposizione.
E non importa da quale aeroporto partite: vale sempre controllare se potete arrivarci con Flibco, la navetta aeroportuale più conveniente che ci sia! Comodissimo anche da Charleroi a Bruxelles, soprattutto se volate con Ryanair nonché dall’aeroporto di Zaventem per raggiungere Anversa e moltre altre destinazioni.
Per organizzare volo e hotel ho dato un’occhiata online, e con un paio di ricerche su eDreams sono riuscito a trovare soluzioni molto convenienti. In poche ore avevo tutto il viaggio pronto, senza stress.

Giorni 1-3: Bruxelles – arte, storia e modernità
La capitale del Belgio (e dell’Unione Europea) è molto più che cioccolatini e birra. È una città cosmopolita, affascinante e sorprendente, capace di combinare la sua anima storica con un’anima creativa e contemporanea che non vi aspettate. Bruxelles vi accoglie con i suoi contrasti: eleganza istituzionale e scorci bohémien, arte classica e visioni futuristiche, atmosfere rilassate e momenti pieni di energia. Il mio consiglio? Dedicateci almeno due o tre giorni pieni.

Primo giorno – Ho iniziato il giro dalla spettacolare Grand Place, una delle piazze più scenografiche e amate d’Europa, dichiarata Patrimonio UNESCO. Ogni facciata qui è una meraviglia, tra decorazioni dorate, tetti affilati e il maestoso municipio gotico.

Poco distante si trova anche la Cattedrale di San Michele e Gudula, imponente e raffinata, che con le sue vetrate colorate e la cripta gotica racconta secoli di storia.

La sera, con le luci accese, l’atmosfera diventa magica: vi consiglio di fermarvi in uno dei caffè che circondano la piazza e gustarvi l’atmosfera con una birra belga. Non dimenticate di dare un’occhiata anche al Manneken Pis, la celebre statuetta simbolo di Bruxelles: piccola ma curiosa.

Secondo giorno – È stato interamente dedicato all’arte. Ho iniziato con il Musée Magritte, che custodisce centinaia di opere, schizzi e documenti del maestro surrealista, permettendo di entrare nel suo universo creativo.



Poi la Maison Hannon, una villa-museo gioiello dell’Art Nouveau, che vi porta indietro nel tempo con i suoi interni decorati.


Dopo pranzo ho raggiunto il Bois de la Cambre, uno dei parchi più amati e rilassanti di Bruxelles, situato poco fuori dal centro ma facilmente raggiungibile con i mezzi. È un luogo ideale per staccare un attimo dal ritmo cittadino: sentieri tra gli alberi, un grande lago e persino un’isoletta con un ristorante al centro rendono l’atmosfera quasi fiabesca.



Per cena ho scelto una tipica brasserie per assaggiare le croquettes aux crevettes e una carbonnade flamande, lo stufato di manzo cotto nella birra: un piatto rustico, intenso e assolutamente da provare.

Terzo giorno – Non potevo perdermi l’Atomium, simbolo assoluto di Bruxelles. Le sue sfere argentate sembrano uscite da un film di fantascienza anni ’60. All’interno si cammina tra tunnel luminosi, esposizioni temporanee e scale mobili futuristiche. La vista panoramica dall’ultima sfera è spettacolare.

Accanto si trova Mini Europa, un parco che racchiude 350 monumenti del continente in scala ridotta: un’esperienza divertente e sorprendente.



Nel pomeriggio ho passeggiato nel quartiere di Sablon, tra negozi di antiquariato, cioccolaterie storiche e pasticcerie raffinate. Una sosta obbligata? Da Pierre Marcolini, per assaggiare alcuni dei migliori cioccolatini del Belgio. La sera, prima di cena, sono salito al rooftop Parking 58 per godermi la città dall’alto al tramonto: semplice ma spettacolare.



Se vi resta tempo, vi consiglio anche una passeggiata nel quartiere europeo, con i palazzi del Parlamento e della Commissione: qui si respira la dimensione internazionale di Bruxelles.



Giorno 4: Anversa – dove il design incontra il porto
Con un treno da Bruxelles in 40 minuti sono arrivato ad Anversa, la città dei diamanti, della moda e del design contemporaneo. È una città dall’anima poliedrica: da un lato conserva il suo passato glorioso come centro dei commerci medievali, dall’altro si è reinventata come capitale moderna del design e della creatività.

La mia prima tappa è stata la Grote Markt, la piazza principale, con il municipio rinascimentale e le case dalle facciate a gradoni. Poco distante si trova la Cattedrale di Nostra Signora, uno dei capolavori gotici del Belgio, che custodisce anche opere di Rubens, e che con la sua guglia domina lo skyline della città.

Passeggiando per il centro storico si incontrano vie eleganti piene di boutique, ma anche angoli pittoreschi con caffè e locali tradizionali. Anversa è famosa anche per la moda: qui ha sede la prestigiosa accademia da cui sono usciti gli “Antwerp Six”, designer che hanno fatto la storia della moda europea. Se vi piace lo shopping creativo, fate un salto al quartiere della moda, ricco di atelier indipendenti.
Verso il porto ho scoperto The Whale, l’edificio dalle forme particolari, metà vetro e metà mattoni, che sembra emergere dall’acqua. Poco distante sorge il MAS – Museum aan de Stroom, che racconta la storia della città e dei suoi commerci marittimi. Ogni piano del museo è dedicato a un tema diverso, dalle rotte commerciali ai costumi delle popolazioni. La vera chicca? La terrazza panoramica gratuita, da cui Anversa si mostra in tutta la sua bellezza, soprattutto al tramonto.


Se vi resta tempo, o anche solo di ritorno a Burxelles, non perdete la Stazione Centrale di Anversa, una delle più belle al mondo. È un mix perfetto di eleganza storica e funzionalità moderna: un luogo che merita una visita anche solo per la sua architettura spettacolare.

Giorno 5: Bruges – la città delle fiabe
In un’ora di treno da Bruxelles si arriva a Bruges, una delle città più suggestive d’Europa. È un luogo che sembra sospeso nel tempo, con i suoi canali tranquilli, i ponti in pietra e le casette medievali. Non a caso è chiamata la “Venezia del Nord”.

La visita comincia da Markt, la piazza centrale, dominata dal Belfort, il campanile alto 83 metri che si può salire per una vista spettacolare. Passeggiando per il centro incontrerete carrozze trainate da cavalli e negozietti che sembrano usciti da un’altra epoca. Da lì ci si perde tra i vicoli acciottolati fino al Begijnhof, un ex convento circondato dal verde, che trasmette pace e silenzio.



Una tappa imperdibile è il Molo del Rosario, il punto più fotografato della città, con il riflesso delle case che si specchiano nell’acqua. Se vi piace l’arte, entrate al Groeningemuseum, che ospita capolavori della pittura fiamminga, da Jan van Eyck a Hans Memling.
Bruges è anche la città dei canali: non perdete un giro in barca, che vi farà scoprire scorci incantevoli e prospettive uniche delle facciate medievali. Al tramonto la città si accende di riflessi dorati e sembra davvero una fiaba.



E naturalmente non manca il cioccolato: da Dumon per i grandi classici a The Chocolate Line per creazioni originali e sorprendenti. Fermatevi anche in una birreria storica per provare una delle tante birre locali, magari con un piatto di stufato alla birra: esperienza autentica!
Ultimo giorno: Bruxelles e ritorno
Per l’ultimo giorno ho deciso di restare a Bruxelles. Ho iniziato la mattina con un waffle caldo e cioccolato fuso, poi un giro nel quartiere Marolles, con mercatini e negozi vintage. Prima di partire, un pranzo veloce a base di moules-frites o un cartoccio di patatine croccanti. Così si conclude un viaggio intenso ma leggero, con la valigia piena di ricordi (e qualche pralina belga!).



Consigli pratici
• Prenotate voli e hotel con anticipo per risparmiare.
• Usate i transfer in bus per raggiungere facilmente gli aeroporti.
• Sfruttate i treni: veloci, frequenti e ben collegati tra le principali città.
• Non lasciate il Belgio senza aver provato waffle, birre artigianali e praline di cioccolato! 😉
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